Mamme coi vestiti sporchi di omogeneizzati..e altre storie

Questo non è il blog della mamma perfetta

né, tantomeno, di una che vuole darvi consigli in materia.

Sono piena di limiti e li riconosco (quasi) tutti. Perché, vedete, se in amore lo percepisci quando funziona e quando no (ostinazione e masochismo a parte, che tutti abbiamo avuto almeno una volta nella vita), l’educazione di un figlio, nonostante il tuo impegno, non sai dove ti porterà.

Quindi non pensate di trovarmi sempre calma, col sorriso, i capelli pettinati e il trucco a posto. Più realistico buscarmi con una maglietta sporca di omogeneizzato, i capelli sparati in aria e una borsa della spesa.

Non pensate di vedermi sempre pacata quando mio figlio sta male perché, è più forte di me, il pensiero che qualcuno (uomo, donna, animale) possa torcergli un capello mi fa sclerare.

Altro che Insinna“, dirà mio marito che a volte deve sorbirsi i miei sfoghi. In quelle situazioni sono peggio. Lo ammetto. E a volte un po’ me ne vergogno. Ma sempre dopo.

L’amore, però, è anche questo: realtà. Difetti. Sudore. Litigi. Pace. Abbracci. Chiedere scusa (nonostante faccia molto fatica, con il mio orgoglio tipicamente siculo. Tale padre…).

E non chiedetevi perché ho creato un blog, se sono o voglio fare la blogger. Ve lo dico io: mi piace scrivere. La questione è molto semplice. Il fatto che ci siano mille altri blog e gli obiettivi per cui gli altri lo fanno non mi interessa. Ritengo che ognuno debba occuparsi di ciò che lo ENTUSIASMA.

Capitemi, io vi adoro. Amo i vostri commenti. I messaggi in posta privata. E magari non ci siamo mai visti. Ma mi capite, ci capiamo, avete vissuto le stesse esperienze delle persone di cui parlo. E questo mi rende Viva, il pensiero di poter aiutare qualcuno, anche solo un po’, poter parlare di cose che per me contano.

Una volta un tizio mi ha detto che mi trovava “pesante” perché su Fb facevo sempre questi grandi discorsi sulla vita, sull’essenza delle cose.

Ma si vive di essenza e di sensazioni perché le maschere non durano a lungo, così come le idealizzazioni.

Ecco perché vi rivelerò un segreto: in pubblico o in privato, io sono uguale. Se mi girano i cinque minuti mi girano, non mi interessa il luogo.

E, se tocchi la mia famiglia, mi girano. Se cerchi di minare la serenità di uno dei suoi componenti perché, invece di capire la ragione della tua frustrazione, devi scaricarti sugli altri, mi girano parecchio. In caso contrario sono la persona più tranquilla del mondo. Detesto la competizione. Non amo chi si lagna di primo mattino. Chi trova difetti in tutte le persone e in tutte le cose.

Il mondo è talmente bello e siamo talmente fortunati ad avere questa vita! Le storie che racconto me lo ricordano ogni giorno.

Anche a me, a volte, capita di cadere nel loop della negatività, sappiatelo. Ve l’ho detto che sono imperfetta.

Ma è dai Robin Hood che bisogna guardarsi bene, quelli che predicano di dare al povero e togliere al ricco, perché sono i primi che poi cercano di…farvi qualche scherzetto, diciamo, senza usare volgarità.

La tv è una grande palestra di vita: aiuta a riconoscere il reale dal virtuale. Ma per farlo bisogna sempre andare oltre le parole, oltre l’apparenza.

E, soprattutto, oltre l’idealizzazione che è letale, anche in amore. Mettere qualcuno sul piedistallo nuoce gravemente alla salute di chi lo fa. Perché tutti, prima o poi, dal piedistallo cadono.

Quindi viva i confronti anche duri, se poi servono a conoscersi meglio e ad amarsi di più, per quello che si è realmente.

Che poi ci sarà sempre chi racconta di essere un genitore perfetto. Una moglie o un marito perfetto. Un fidanzato d’oro. Chi dice di fare all’amore due volte al giorno. Chi dice che riesce a fare di tutto e di più e ad essere una madre e amante da dieci e lode.

Ma perché sentono il bisogno di dirlo? Bisogno di approvazione?

Siamo una società profondamente condizionata dal “mi piace” social. Se una cosa “piace” vale.

Ma l’importanza di quella “cosa” esiste già ed è personale. Tutte abbiamo provato il desiderio di condividere con gli altri i momenti di profonda gioia legati alla maternità. Tutte adoriamo i nostri figli. Poi c’è chi mette 3000 foto e chi no.

Quel video, quella foto di quell’istante speciale ha un valore infinito.

Ma ci sono momenti nostri, così profondamente emozionanti e rari che perdere anche un attimo a condividerli in tempo reale sarebbe uno spreco.

Perché tuo figlio non ti ringrazierà, tra un paio di anni, per la foto su FB ricoperto di omogeneizzato o con i pantaloni a pois per cui, probabilmente, verrà preso per i fondelli dai compagni di scuola, ti ringrazierà se lo ami.

Ps: questa non è didattica, è il mio parere. Le dita partono sulla tastiera e non riesco a fermarle, è più forte di me.

Che bella esperienza la maternità, se non altro per ottenere un capello brizzolato al naturale in pochi anni, senza bisogno di tinta.

A parte gli scherzi:

Viva le mamme imperfette. E anche un po’ ansiose.

Prima o poi miglioreremo anche noi, si spera (chiamasi training autogeno ;-)).

Pps: non pensate mai di fare un figlio per consolidare il rapporto di coppia. Preparatevi all’esperienza più bella della vostra vita, ma anche alle montagne russe!

Però poi l’Amore vince sempre.

#entusiasmocontagioso #unamammaperreporter #mammaimperfetta

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.