La libertà oltre l’etichetta

Non ci sono persone tutte buone o cattive, ci sono persone che crescono anche attraverso i propri errori. Negli anni abbiamo assistito alla progressiva sensazionalizzazione delle storie a livello mediatico che comporta un doversi schierare, dire la propria, a priori, pur non avendo sempre le competenze per farlo. Sensazionalizzare una storia fa perdere il senso della storia, la priorità del messaggio che vuole trasmettere. Nel 2021 vogliamo promuovere la libertà ma finiamo per leggere dovunque etichette e contrapposizioni: uomini contro donne, gay contro etero, italiani contro stranieri, destra contro sinistra, madri contro donne senza figli, afroamericani contro bianchi, normodotati contro disabili e così via…perché tutto deve ricondursi a un’etichetta? È così che vogliamo valorizzare le diversità come “tesoro” di ognuno? È così che vogliamo raccontare il mondo? Incoraggiare la contrapposizione e le etichette non crea progresso, non produce maggiori diritti. Abbattiamo le maschere e non giudichiamo le persone inserendole in contenitori, ma per il loro valore, il loro talento, perché sono brave persone. Non esistono modelli infallibili, sempre nel giusto, ci sono persone che hanno saputo valorizzare la propria vulnerabilità rendendola un punto di forza.

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