Come l’orchidea nel cemento stasera, ore 20.00, a San Leonardo

Primo giorno di ferie, che coincide anche con la seconda serata di presentazione del mio libro (a San Leonardo, alle 20.00, in diretta Instagram su “mamy_periodista”).
Stavo pensando agli ultimi 10 anni e alle tante paure che ho superato: prima tra tutte la necessità di espormi per dare voce a tante persone che, come me, hanno sofferto per il proprio modo di essere, sia professionalmente che sentimentalmente e nelle relazioni in genere.
Credo che si arrivi, nella vita, a un punto in cui quello che spinge per uscire sia più forte della paura e di ciò che lo vuole bloccare.
Sia più forte di chi ci dice che esporsi senza filtri non è conveniente.
Sia più forte del ricordo delle passate sconfitte e disillusioni.
In un mondo idealmente perfetto, le persone corrette non dovrebbero avere il timore di esprimersi per paura di essere ulteriormente penalizzate o ferite.
Nonostante tutto credo che, quando sei abituato a camminare con le tue gambe, inizi a temere meno anche le cadute perché sei abituato a rialzarti.
Sono sempre stata molto riflessiva, ho sempre scelto di fare la cosa giusta. Tante volte, però, era la cosa giusta per gli altri.
L’attesa del mio turno, ordinatamente in fila.
La verità è che, se aspetti troppo, il tuo turno non arriva mai.
Ecco perché continuo a essere convinta che non bisogna vergognarsi di essere ciò che si è.
Ho iniziato a fare dei video chiamati “Pigiamaparty” per valorizzare i talenti non inflazionati della rete, senza darci troppo peso (tutto gratis, ovviamente, come libera espressione del mio pensiero).
Dai talenti della rete sono passata a quelli dell’arte, poesia, scrittura locali. Fare rete è fondamentale, soprattutto per valorizzare le tante eccellenze della nostra bellissima realtà, seppur più piccola delle altre.
Il mio approccio non è mai psicoterapeutico (pur avendo in famiglia un esponente del settore ed essendomi diplomata in questo ramo), ma la mente umana mi ha sempre affascinato molto e quindi studio e leggo tanto. Tutto parte da là: se avessi conosciuto prima e meglio alcune patologie e personalità avrei indubbiamente sofferto meno.
Adoro i momenti di condivisione, che sono sempre frutto delle storie che mi raccontate e di cui, ovviamente, rispetto totalmente la natura confidenziale.
Mi è capitato, nella vita, di perdere lavori, fidanzati e amicizie, ma credo di non essermi mai sentita male come quando ho tentato di reprimere il mio modo di essere o adeguarmi a quello che veniva giudicato corretto.
Motivo per cui metto in conto che potrei perdere e fallire ancora, perdere cose materiali, ma l’unica cosa a cui davvero non saprei più rinunciare sono il mio modo di essere e la mia Libertà.
Non sono fatta per girarmi dall’altra parte. Lo abbiamo fatto tutti, troppe volte.
Ho sempre voluto scardinare modelli di perfezione apparenti.
Credo che, per ognuno di noi, arrivi il momento del cambiamento, nonostante le ansie e le paure correlate.
Risulta molto più semplice colpire chi si espone, ma è anche vero che, a fine giornata, dobbiamo tutti guardarci allo specchio ed è bello essere felici di ciò che vediamo, anche se, per quelli come noi, la strada sarà sempre un po’ in salita.
Però poi avverti l’affetto e la stima delle persone e capisci quanto ne sia valsa la pena.
Mi dicono che ringrazio troppo e lo so, è vero.
So anche che ho imparato a non dare nulla per scontato.
Alla fine, quello che ci resta e conta davvero sono i rapporti umani.
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